Chi sono

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Sono nata nel 1944
Sono laureata in pedagogia, specializzata in psicologia clinica all’Università di Torino e poi in psicoterapia della famiglia al centro Studi della Famiglia di Milano.

Dal 1963 al 1970 ho  lavorato come insegnante di lettere e filosofia nelle scuole medie e nei licei. Ho lasciato l’insegnamento per lavorare come psicologa nelle prime équipes di di neuropsichiatria infantile a Torino, dal 1974 al 1980.
Ho scoperto la terapia della famiglia visitando i centri di salute mentale negli Stati Uniti, nel 1977.
Nel 1978, appena tornata in Italia, ho cominciato a frequentare il corso di Terapia della Famiglia del Centro di via Leopardi, condotto da Mara Palazzoli Selvini, Luigi Boscolo e GianFranco Cecchin, e nel 1980 sono diventata psicoperapeuta della famiglia.
A partire dall’esperienza di terapeuta della famiglia, e dai contatti con gli altri  professionisti  che si occupavano delle famiglie che seguivo in terapia ho sviluppato, nei primi anni ’80,  la convinzione che la psicoterapia non potesse essere la prima e l’unica risposta ai segnali di disagio di un bambino o di un adulto.
Dall’incontro con Giorgio Bert, che in quegli stessi anni si occupava di formazione alla relazione medico-paziente, è nato il primo modello di intervento di counselling sistemico, inteso come intervento basato su competenze comunicative e relazionali di alto livello, che ogni professionista della relazione di cura deve saper utilizzare nel suo intervento con chi si rivolge a lui e con la sua famiglia.
Per diffondere questo modello di intervento e per formare professionisti capaci di utilizzarlo ho fondato nel 1989 l’Istituto CHANGE di Torino , che da allora ha sviluppato e perfezionato il metodo inziale, che oggi definiamo intervento di comunicazione e counselling sistemico-narrativo.

Negli ultimi 10 anni ho approfondito i temi della medicina narrativa e più in generale della narrazione come aspetto centrale delle relazioni di cura. Faccio parte del gruppo Interuniversitario di Ricerca sulle Azioni della Cura: Linguaggi Immagini Apprendimento IRACLIA e realizzo corsi e giornate di formazione sulla medicina narrativa nella pratica quotidiana della cura.

La mia attività si divide fra

  • la collaborazione con CHANGE, dove svolgo sia l’attività di formazione che quella  di responsabile della progettazione, in particolare per la ricerca di nuovi ambiti di intervento e per lo sviluppo di collaborazioni nel campo della formazione, della ricerca, dell’innovazione organizzativa
  • l’attività di psicoterapeuta sistemica, rivolta sia a singoli che a coppie e famiglie 
  • l’attività di counsellor, con interventi rivolti a singoli, coppie, famiglie, gruppi di lavoro ecc.
  • lo studio e la realizzazione di materiali multimediali per la formazione, per l’informazione e  per l’educazione sanitaria 
  • l’ attività editoriale  e giornalistica
  • l’attività di progettazione e consulenza 

Se volete saperne di più, continuate a esplorare il sito


 


La mia formazione: date, scelte, cambiamenti

Ci sono due costanti nella mia storia: le scelte, a volte meditate a volte meno, e l’incontro con il nuovo. Ci sono un sacco di “prime volte” nella mia formazione:
ho frequentato a Torino la prima scuola di specializzazione universitaria in psicologia, prima che venissero aperti i corsi di laurea a Padova e a Roma.
Ho fatto parte delle prime équipes territoriali di neuropsichiatria infantile.
Ho lavorato nel primo centro socioterapeutico aperto dopo la chiusura dei manicomi.
Ho frequentato uno dei primi corsi di psicoterapia della famiglia al Centro Milanese di Via Leopardi.
Sono stata, di conseguenza, una delle prime psicoterapeute della famiglia in Piemonte.
E ho fondato la prima scuola italiana di counselling sistemico.
Ho ricostruito la storia delle scelte e dei cambiamenti che mi hanno portata fino qui. Se ce ne saranno altre faccio sempre in tempo ad aggiungerle.

Giugno 1954: l’importanza del telefono
Ho 10 anni e la mia formazione dovrebbe finire qui. Ho finito la 5 elementare; dalle suore. In quegli anni è lì che si decide il futuro di un ragazzo: chi è destinato a studiare farà  l’ esame di “ammissione alla scuola media”; poi, le medie, le superiori, l’università. Per me, è già stato deciso: niente esame di ammissione, forse tre anni di “commerciali”, forse un corso di dattilografia, per diventare la perfetta segretaria di papà, e poi di mio fratello che sarà commercialista come papà.
Quello che cambia tutto è una telefonata: è il giorno dell’esame, e la madre preside si è accorta che io, una delle allieve più brave della scuola, non sono fra le iscritte. Cosa abbia detto a mio padre in quella telefonata non l’ho mai saputo. Ma un’ora dopo, un po’ scombussolata, sono in classe con le altre; farò l’esame di ammissione,  e di “commerciali” non se ne parlerà più.

Settembre 1961: cosa farò da grande?
Ho strappato altre concessioni di studio, dopo le medie: certo non il liceo, solo le magistrali. Che ho odiato. Volevo fare medicina, invece mi ritrovo a 17 anni con un diploma da maestra. Che ci faccio? Ho quasi deciso che mi cercherò un lavoro, sono brava a scrivere, ho superato la prima selezione per lavorare con un signore che fa uno strano mestiere che chiamano pubblicità, e si chiama Armando Testa. Poi scatta il mio spirito di contraddizione: smettere di studiare non è come accettare il destino che era stato deciso per me? Ebbene, no: mi iscriverò all’Università, anche se dovrò cercare di pagarmela da sola: che io studi non è previsto dal piano economico di famiglia.
Quanto alle scelte, non che ce ne siano molte, con il mio diploma: posso iscrivermi solo al Magistero; lingue, oppure pedagogia. Scelgo pedagogia, chissà cosa mi aspetta?

1961-1966: scoperte e incontri
Il Magistero di Torino è in realtà un incrocio di cultura e di personaggi sorprendente, che mi ripaga della povertà culturale dei 4 anni di Istituto Magistrale: alla cattedra di lettere c’è Ettore Bonora, critico letterario di fama. A quella di letteratura francese Mario Bonfantini, che mi farà scoprire il ‘600 francese, e Baudelaire, e Proust. Per filosofia, Carlo Mazzantini, ogni lezione una sfida per decodificare il lessico sofisticato delle sue analisi su Spinoza e su Kant .
E poi le lezioni di pedagogia : l’incontro con Francesco DeBartolomeis, la scoperta della Scuola Attiva, della pedagogia esperienziale, della metodologia didattica. Entro quasi subito nel suo gruppo di sperimentazione didattica; al secondo anno di università mi vengono già proposte le prime supplenze, in scuole medie “difficili”. E’ il modo migliore per imparare a insegnare.
Mi laureo a febbraio del 1966: quell’anno solo la più giovane laureata italiana. Ho già un lavoro quasi sicuro, supplenze annuali alle scuole medie. Il futuro sembra prendere forma. Sarò insegnante; o meglio, prof.

Settembre 1966: compare la psicologia: in Italia, e nella mia vita
Scopro quasi per caso che  Angiola Massucco Costa propone il primo Corso di specializzazione postuniversitaria in Psicologia, a Torino. Insieme al corso di Cesabianchi a Milano, è la prima proposta universitaria per la formazione degli psicologi.  In realtà sto quasi per sposarmi, ma il programma del corso mi affascina. Riuscirò a conciliare tutti i pezzi della mia vita, insegnamento, matrimonio, specializzazione? C’è un solo modo per saperlo: provarci.

1967-1974 Roma, Milano, Torino, e fra una cosa e l’altra due figlie
A complicare il tutto c’è il lavoro di mio marito, ingegnere Fiat destinato alle filiali. Così, ci si sposta. A Roma, per cominciare.
Provo a organizzarmi: ottengo la cattedra di filosofia al liceo Giulio Cesare di Roma, mantengo i contatti con Torino per frequentare almeno qualche lezione  e per gli esami, dò lezioni private che a volte si trasformano in interventi – un po’ artigianali devo dire – di sostegno psicologico.
Ma ci sono gli imprevisti, rappresentati da due gravidanze piuttosto ravvicinate con conseguenti  bimbe a cui badare. Confesso  che in quegli anni i miei contatti con il mondo si sono praticamente interrotti: niente tempo per i libri, per i giornali, per il cinema, per il teatro; spesso neanche per ascoltare la radio. Roma non è una città facile da vivere, se si abita in periferia, con due bambine piccole, pochi soldi e nessun aiuto… E’ già molto se riesco a preparare gli esami e cominciare a lavorare alla tesi di specializzazione.
Le cose migliorano un po’ con il trasferimento a Milano. Cerco di sfruttare la mia capacità di scrittura; trovo un lavoro redazionale alla casa editrice Fratelli Fabbri: scriverò le prefazioni ai libri di una collana di letteratura per ragazzi. Ho scoperto che uno, Ragazzi al laccio, è ancora in distribuzione 

Ottengo anche l’incarico di scrivere la rubrica  “il parere della psicologa”  per la rivista Donna Moderna. Sì, perché nel frattempo ho finito la specializzazione: nel 1971 sono ufficialmente psicologa, e non siamo molti in Italia: i primi corsi di laurea in psicologia, a Roma e a Padova, si aprono proprio in quell’anno, i primi laureati compariranno dopo il 1976.

1975  fra il lavoro sicuro  e il fascino delle cose che iniziano
Torno a Torino: ho fatto domanda come insegnante alle medie e… ho vinto un posto di ruolo, addirittura in città. Ma si direbbe che la stabilità non mi attragga: il Comune di Torino sta formando le prime équipes di neuropsichiatria infantile sul territorio;  lavoro precario, niente ferie pagate, futuro incerto; cosa scegliere, posto di ruolo nella scuola o…  La decisione non è difficile: comincia l’avventura del lavoro sociale sul territorio, come si fa a non esserci?

1978 un altro inizio: il Centro Studi per la Famiglia di Milano
Ho passato un anno negli Stati Uniti e lì ho scoperto… Mara Palazzoli Selvini e  il  Milan Approach. Il mio disagio nei confronti dell’approccio psicodinamico ai problemi di comportamento dei bambini, la convinzione che la famiglia dovesse essere coinvolta nell’intervento e non tenuta fuori o affidata all’assistente sociale, trovavano una risposta, una teorizzazione, un metodo di intervento. Ricordo ancora la telefonata al Centro Studi per la Famiglia, appena tornata in Italia: il corso di terapia della famiglia è stato appena aperto, ci sono già molti iscritti, non è certo che ci sia ancora posto. Ma il posto c’è. E inizia una nuova avventura.
A Milano imparo, e contesto: subisco il fascino dei maestri ma vedo la necessità, per me, di trovare una mia via personale alla terapia della famiglia, più adattabile alla realtà dei servizi di territorio, meno vincolata alla regola della presenza di tutta la famiglia in seduta; magari una terapia sistemica “individuale”? Si potrebbe provare…

1980 cambiamenti e delusioni
Sono psicoterapeuta della famiglia. Comincia la battaglia per fare accettare il nuovo approccio nei servizi di territorio: niente da fare. Colleziono ordini di servizio che mi diffidano dal fare colloqui con i genitori dei bambini in terapia. Lavoro privatamente, ma sono scontenta. L’assessore alla Sanità del Piemonte mi propone un posto all’area formazione ed educazione sanitaria, finisco per accettare. Ma è chiaro che il mio posto non è neanche lì, tutto si muove con lentezza esasperante, le proposte affondano nell’indifferenza  e nel disinteresse, le novità sono guardate con sospetto. Finirò per andarmene.

1982:  come nasce un’idea: prove di un metodo che si chiamerà counselling
Sono incaricata della formazione delle insegnanti delle scuole per l’infanzia del Comune di Torino. Mi si chiede di formarle alla comunicazione con i genitori dei bambini con difficoltà, evitando però una formazione di tipo psicologico: le psicologhe ci sono, e sono brave. Ma le mamme e i papà vogliono parlare con le maestre, e spesso nascono problemi: casa dire, come dirlo? Bisogna inventare un metodo. Naturalmente non si può inventare nulla a partire da zero: ma io ho due punti di partenza sufficientemente solidi: la metodologia della scuola attiva, e l’approccio sistemico. Basta metterle insieme, cercare stimoli e suggerimenti nei libri, studiare, provare, studiare ancora. Il metodo funziona, la richieste di utilizzare quel metodo nella formazione delle insegnanti aumentano, e la mia esperienza si consolida.

Da qui inizia la mia storia di formatrice alla comunicazione e al counselling, che porterà nel 1989 alla fondazione dell’Istituto CHANGE, prima scuola italiana di counselling sistemico.

Ci sono altre due date significative nel mio percorso di crescita professionale:

1982 L’incontro con ArciGola, con Carlo Petrini e con il gruppo da cui nascerà Slow Food. Partecipare alla nascita di Slow Food  è stata un’esperienza formativa eccezionale. Con ArciGola Slow Food ho imparato che le idee possono diventare azioni, ma servono due ingredienti fondamentali: molto impegno  e molta voglia di divertirsi.

2003  La fondazione della rivista La parola e la Cura
Nata all’interno dell’Istituto Change dall’idea e dall’impegno di Giorgio Bert, la rivista ha prodotto per 12 anni un incrocio di pensieri, di scritti e di incontri con i personaggi più significativi del mondo della cultura in generale e della cultura della salute in particolare. La rivista non esce più.  Peccato.


La mia storia di formatrice

La mia storia di formatrice ha le sue radici nella mia formazione pedagogica, e nelle esperienze di insegnante di lettere nelle scuole medie di quartieri difficili di Torino (ho cominciato nel 1962, avevo 18 anni) e di lettere e filosofia nei licei degli anni caldi a Torino e a Roma  (1968-1970).
Studiare pedagogia negli anni ’60  mi ha portata a contatto con il movimento della Scuola Attiva, che si stava diffondendo in quegli anni e che rivoluzionava la concezione di scuola come luogo di passaggio del sapere da insegnante ad allievo, e proponeva una didattica basata sulla fiducia nella capacità dell’allievo di apprendere e di comprendere attraverso l’esperienza e non attraverso l’ascolto passivo. Da quella concezione dell’insegnare e dell’apprendere nasce il  mio interesse per la didattica e per i metodi di attivazione degli allievi negli interventi formativi, che oggi è parte integrante del mio metodo di formazione degli adulti.

Subito dopo la specializzazione in psicoterapia della famiglia ho affiancato all’attività di psicoterapeuta quella di formatrice, utilizzando l’impostazione sistemica per la formazione di professionisti non psicologi.

Queste le esperienze più significative:

  • Didatta alla scuola di Terapia Familiare del Punto Familia di Torino dal 1981 al 1986
  • Docente nelle Scuole Infermieri Professionali (Martini, San Giovanni Bosco, Molinette, CTO) dal 1980 al 1987
  • Incaricata della formazione ad orientamento sistemico nei corsi di specializzazione per personale addetto a bambini con disturbi relazionali del Comune di Torino dal 1982 al 2001
  • Incaricata della formazione delle insegnanti delle scuole per l’infanzia del Comune di Torino dal 1989 al 2002
  • Docente di tecniche di colloquio sistemico presso la Scuola Superiore di Sessuologia Clinica di Torino dal 1995 al 2004
  • Incaricata per le Esperienze Pratiche Guidate alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino in tecniche di colloquio sistemico nel 1996 e 1997
  • Professore a contratto di pedagogia, Facoltà di Medicina, Università di Torino, corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica
  • Incaricata per l’insegnamento di tecniche di conduzione dei gruppi nel Corso Master di Management infermieristico, Facoltà di Medicina Università di Torino
  • Incaricata per l’insegnamento di tecniche di conduzione dei gruppi nel Corso Master di Management ostetrico, Facoltà di Medicina Università di Torino
  • Incaricata per l’insegnamento di tecniche di conduzione di gruppo e di tutoring nel Corso Master per tutors del Corso di laurea in Ostetricia dell’Università degli studi di Ferrara
  • Incaricata per l’insegnamento di “Tecniche di comunicazione educativa” per i per i tutor dei corsi di laurea in infermieristica Università degli Studi Milano – Bicocca, Corso di Laurea in Infermieristica - sede di Lecco
  • Docente di Medicina narrativa nei corsi di perfezionamento in Pratiche di narrazione nella relazione educativa e medico sanitaria – Università Bicocca Milano
  • Docente di Medicina narrativa nei corsi di Narrazione, scrittura, autobiografia in medicina della LUA (Libera Università dell’Autobiografia)
  • Docente di Counselling in Pediatria alla Scuola di Specializzazione in Pediatria, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università di Torino
  • Docente di comunicazione nel Master Cibo e Salute dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
  • Docente di comunicazione e counselling al Master di Acquaticità in gravidanza e parto, Facoltà di ostetricia Università di Verona

Nei corsi di counselling sistemico narrativo organizzati dall’Istituto CHANGE  ho l’incarico di:

  • Docente di tecniche di counselling sistemico
  • Docente di tecniche di conduzione di gruppo
  • Docente di tecniche di formazione
  • Docente di psicologia dei cicli di vita e delle dinamiche familiari
  • Supervisione di colloqui di counselling
  • Formazione di formatori
  • Formazione di conduttori di gruppi

Inoltre realizzo  interventi di formazione per professionisti e operatori sociali, sanitari, educativi su richiesta di enti locali, Aziende Sanitarie, Aziende Ospedaliere, associazioni e collegi professionali, scuole di counselling in Italia e in Svizzera.

Considero molto importante, nella crescita della mia esperienza come formatrice, aver potuto lavorare in ambiti diversi sia della sanità che del lavoro socio educativo: di ognuno di questi ambiti ho avuto modo di comprendere, grazie ai partecipanti ai miei corsi, le caratteristiche e le specificità, e di imparare che ogni proposta formativa deve essere pensata e costruita “su misura” dei partecipanti. A questa caratteristica di unicità di ciascuno dei miei interventi formativi non ho mai rinunciato.

QUI chi è interessato può trovare un elenco abbastanza completo degli interventi formativi più significativi che ho svolto negli ultimi 10 anni, suddivisi per ambiti.


Progetti e collaborazioni

Mi occupo da più di 30 anni della progettazione e del coordinamento di interventi innovativi in ambito sociale e sanitario, con il coinvolgimento di enti pubblici e privati, per la partecipazione ai bandi e concorsi delle principali Fondazioni italiane.

Ho svolto attività di progettazione per l’Assessorato Sanità della Regione  Piemonte fra il 1982 e il 1987
Ho poi assunto il ruolo di responsabile della progettazione all’interno dell’Istituto CHANGE, attività che svolgo tuttora.
Fra il 2014 e il 2017 ho svolto attività di progettazione per l’Associazione Slow Medicine.

Fra i progetti che ho presentato o a che ho coprogettato, molti sono risultati vincitori di bandi pubblici, e hanno ottenuto contributi dalla Fondazione CRT e dalla Compagnia di San Paolo, o da enti di ricerca pubblici.

Fra i più significativi,                                                                                        

NON DA SOLI

Progetto per il miglioramento della comunicazione con i genitori dei neonati a basso peso o con gravi  problemi alla nascita, ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera OIRM-S.Anna di Torino ( Cattedra di neonatologia dell’Università di Torino) attraverso

  • la formazione del personale del reparto alle competenze di comunicazione, di affiancamento, di informazione, di sostegno alla genitorialità, con l’obiettivo di gestire in modo più coordinato le comunicazioni nel corso del ricovero del neonato
  • la presenza di un counsellor in grado di affiancare i sanitari nella gestione dei momenti comunicativi difficili, e di concordare con loro le strategie comunicative più adatte in situazioni complesse
  • la supervisione dell’èquipe sanitaria
  • il coordinamento delle azioni di cambiamento più significative ( ad es. l’apertura del reparto 24 ore su 24)

Il progetto è stato presentato dall’Istituto Change  alla Compagnia di San Paolo nel 2005, ed è stato sostenuto fino ad oggi da contributi della Compagnia, della Fondazione CRT e dall’Associazione Paideia 

PROGETTO COMUNICAZIONE

Il modello di intervento “Non da Soli” avviato a Torino è stato riproposto dall’Istituto CHANGE  alla Compagnia di San Paolo, che ha finanziato la realizzazione dell’intervento, dal 2008 al 2010,  in altri  6 reparti di Terapia intensiva neonatale:

  • Ospedale Maggiore di Bologna
  • Ospedale Manzoni di Lecco
  • Ospedale S. Maria Nuova Reggio Emilia
  • Ospedale S. Anna di Ferrara
  • Ospedale Bufalini di Cesena
  • Fondazione Mangiagalli di Milano

L’intervento è poi proseguito negli anni seguenti con interventi regolari di formazione e supervisione, su richieste delle aziende ospedaliere interessate.

PROGETTO 3 C

Intervento di formazione alla comunicazione e al counselling e di perfezionamento delle dinamiche organizzative nel trattamento dell’insufficienza d’organo in età pediatrica, realizzato presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, reparti di Nefrologia  e di Cardiologia Pediatrica.
Progetto vincitore del bando di finanziamento della Compagnia di San Paolo del 2008.

PROGETTO Antibiotici Emilia Romagna

Intervento di Informazioni ai cittadini  sull’uso appropriato degli antibiotici

Studio non randomizzato per valutare una strategia articolata di informazione ed educazione dei cittadini, con il coinvolgimento di medici e media locali.
Il progetto è stato  presentato dal CeVEAS (proponente-centro coordinatore) e progettato in collaborazione fra l’’ Agenzia Sanitaria Regionale (Area Rischio Infettivo), le  ASL di Parma e di Modena e l’Istituto Change.
per conto del quale ho sviluppato la progettazione degli aspetti formativi e informativi dell’iniziativa:

Progettazione dell’ intervento di formazione alla comunicazione educativa rivolto a  tutti i  medici di medicina generale di Parma e di Modena, finalizzato anche ad individuare strategie condivise di informazione dei cittadini

  • Progettazione di materiale informativo scritto per facilitare la condivisione di informazioni tra medici e cittadini
  • Sviluppo di materiali per una campagna mediatica diretta ai cittadini.

    Il progetto è risultato vincitore del Bando AIFA 2008 per la ricerca indipendente sui farmaci (38 progetti finanziati su 302 presentati)
    I risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal nel 2013

  • Regione Emilia Romagna,2011-2012
    Progetto di formazione dei professionisti di area materno infantile per l’acquisizione di abilità comunicative in quattro ambiti significativi del percorso nascita:

    • La diagnosi prenatale
    • La depressione materna
    • L’allattamento al seno
    • La natimortalità

Il corso, articolato in 5 giornate di formazione, ha coinvolto tutti i professionisti delle tre aree vaste della Regione, suddivisi in 2 gruppi per ciascuna area.
In alcuni casi è stata programmata una prosecuzione dell’intervento per l’approfondimento delle competenze apprese nel corso.

Università degli Studi di Torino e di Pavia  (2014-2015)

Intervento formativo e di supervisione su “Competenze di comunicazione per l’ informazione sulle norme igieniche per la prevenzione dell’infezione primaria da citomegalovirus umano in gravide sieronegative” all’interno dello studio multicentrico, osservazionale,controllato sull’efficacia della informazione sulle norme igieniche per la prevenzione dell’infezione primaria da citomegalovirus umano in gravide sieronegative

Progetto Scegliamo con CURA
Presentato per conto di Slow Medicine, in collaborazione con SIMG Piemonte e Istituto Change, all’interno dei bandi per la concessione di contributi a progetti innovativi in ambito sanitario della Compagnia di San Paolo e della CRT, e vincitore dei contributi per il 2014,2015,2016.
Il  progetto è stato avviato a Torino nel 2014 con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Torino e della Regione Piemonte, con l’obiettivo di favorire la condivisione delle decisioni e delle scelte dei percorsi di cura fra medici e pazienti attraverso interventi di formazione alla comunicazione a al counselling rivolti ai medici, e interventi di  informazione dei cittadini e di sviluppo delle loro competenze di comunicazione con i medici
Il progetto prosegue, coinvolgendo anche altre città italiane, in collaborazione fra Change e SIMG Torino, all’interno del progetto Coltiviamo la Salute di Slow Medicine.  

Progetto Coltiviamo la Salute
Presentato per conto di Slow Medicine all’interno dei bandi per la concessione di contributi a progetti innovativi in ambito sanitario, e vincitore di un contributo per il 2017,il progetto Coltiviamo la salute nasce dalla convinzione che la salute sia “il miglior equilibrio dinamico  possibile tra gli aspetti biologici, psichici, spirituali, sociali, ambientali che una persona può raggiungere, nei diversi momenti e nelle diverse situazioni della sua vita” e che sia quindi necessario promuovere e sviluppare azioni informative, educative e di modificazione dell’organizzazione delle risposte al bisogno di salute in tutti i contesti di vita e in tutte le fasi del ciclo di vita delle persone.

Nel mio ruolo di coordinatrice del  progetto fornisco collaborazione, sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione, a enti, gruppi, associazioni intenzionati a progettare azioni in questo campo

Progetto F RENI amo
All’interno di Coltiviamo la salute , in collaborazione fra Change e la Società Italiana di Nefrologia Sezione Piemonte e Valle d'AOSTA, l’ Associazione Europea Infermieri Dialisi e Trapianto, la Società Italiana Nutrizione Clinica, la  Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e l’ ANED Associazione Nazionale Dializzati e Trapiantati è stato avviato un progetto sperimentale con l’obiettivo di migliorare l’adesione dei pazienti con patologia renale alle indicazioni che permetterebbero loro di rallentare l’evoluzione della patologia.
Il progetto prevede la formazione dei medici e degli infermieri  alle competenze di counselling motivazionale nei confronti di pazienti con patologia renale, con l’obiettivo di sperimentare modalità di educazione e motivazione dei pazienti che permettano loro di conciliare le esigenze dietetiche derivanti dalla patologia renale con le tradizioni e la cultura delle proprie origini e le esigenze della vita di tutti i giorni, nell’ottica di preservare al meglio  la qualità della vita.
Prevede inoltre la realizzazione di interventi informativi di gruppo rivolti ai pazienti e ai famigliari dei pazienti, supportati da materiali informativi:

A progetto, che verrà sperimentato nella ASL TO4 della Regione Piemonte, collabora l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.


Educazione sanitaria e divulgazione

Sono stata responsabile dell’area formazione ed educazione Sanitaria  presso l’Assessorato Sanità della Regione Piemonte dal 1981 al 1985

In quel periodo mi sono occupata dei progetti di informazione-educazione sanitaria rivolti alla popolazione, in particolare della redazione di opuscoli di educazione sanitaria prodotti dalla Regione Piemonte. Ho fatto parte della  redazione della Rivista Educazione alla Salute della Regione Piemonte

All’interno dell’Istituto CHANGE coordino l’attività editoriale delle EDIZIONICHANGE  e la progettazione e produzione di materiali e di video didattici utilizzati anche per la formazione a distanza.

Fornisco consulenza a enti pubblici e privati per la produzione di materiali didattici, educativi, informativi rivolti sia ai professionisti che lavorano in situazioni di particolare impegno (consenso alla donazione di organi, assistenza a malati terminali, assistenza a bambini malati, tossicodipendenze) che ai cittadini .

Fra questi:

  • Gli opuscoli Star bene è un bene, campagna di educazione sanitaria per bambini e adolescenti della Banca San Paolo di Torino (1989) su alimentazione , sport, prevenzione degli incidenti domestici
  • Il manuale Counselling e genitorialità rivolto ai medici che seguono la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino
  • I volantini informativi per i genitori dei neonati ricoverati nel Reparto Terapia Intensiva Neonatale (Progetto NON DA SOLI)
  • Il materiale informativo per la campagna di adesione alla prevenzione dei tumori femminili della Regione Piemonte ( Prevenzione Serena)
  • L’opuscolo La salute in una foglia per la diffusione dell’uso dell’acido folico in gravidanza (Associazione Patrizia Funes)
  • Il manuale Genitori più del Ministero della Salute per la promozione delle 7 azioni positive per la salute del bambino individuate dai pediatri dell’ACP 
  • I materiali informativi per la campagna Antibiotici della Regione Emilia Romagna
  • Il materiale multimediale Prendersi cura del lutto (manuale + DVD) sulla comunicazione nel lutto, per i medici di medicina generale
  • Il manuale La comunicazione della diagnosi e i controlli di salute , AIPD nazionale 
  • I materiali informativi della campagna Scegliamo con CURA
  • I materiali informativi del progetto Coltivare la salute
  • I materiali informativi rivolti ai soci della Società di Mutuo Soccorso Insieme Salute

Ho partecipato alla redazione delle linee guida all’interno della Consensus Conference Trombofilia (informazione ed educazione sul rischio di complicanze trombotiche in corso di assunzione di farmaci preconcezionali orali) pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità – Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) -  con una sezione introduttiva dal titolo “Aspetti di comunicazione


I  miei libri

Ho pubblicato libri dedicati in prevalenza alla comunicazione nelle relazioni di aiuto. Molti dei miei primi libri sono usciti dalla distribuzione in libreria, e sono pubblicati nelle Edizioni Change.

Alcuni dei miei ultimi libri sono invece distribuiti in formato elettronico dal provider www.ebookecm.it , accreditati ECM come formazione a distanza.

In ordine di data di pubblicazione: 

  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino, Il medico e il counseling, Il Pensiero Scientifico , Roma 1989 (seconda edizione aggiornata novembre 1993)
  • Silvana Quadrino, Capire, capirsi, Editori Riuniti, Roma 1991, Edizioni CHANGE 2004
  • Silvana Quadrino , Parlare con i bambini , Mondadori 1992, Edizioni CHANGE 2004
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino La formazione al colloquio di counselling nell'infezione HIV , in HIV - AIDS Counselling e screening, Ministero della Sanita, Istituto Superiore di Sanità , Edizioni Leonard, Verona 1993
  • Giorgio Bert , Silvana Quadrino, Guadagnarsi la salute, Editori Riuniti 1996, Edizioni Change 2007
  • Giorgio Bert , Silvana Quadrino , L'arte di comunicare : teoria e   pratica del counselling sistemico - , CUEN , Napoli  1998 ( seconda edizione riveduta e ampliata Edizioni CHANGE 20059
  • Silvana Quadrino Il counselling in pediatria di famiglia ( UTET periodici, 2000)
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino Parole di medici, parole di pazienti ( Il Pensiero Scientifico, 2002 )
  • Silvana Quadrino,Il pediatra e la famiglia: il counselling sistemico in pediatria , Il Pensiero Scientifico  2006
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino, Il counselling sistemico in ambito sanitario, in Edelstein C, Il counselling sistemico pluralista, Erickson 2007
  • Silvana Quadrino, Parlare con i genitori di un bambino nato morto: competenze di comunicazione per superare il silenzio, in La natimortalità: audit clinico e miglioramento della pratica assistenziale,
     a cura di Baronciani D, Bulfamante G, Facchinetti F,  CCM – Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 2008 ( Il Pensiero Scientifico Editore)
  • Silvana Quadrino , Il colloquio di counselling, metodo e tecniche di conduzione in ottica sistemica Edizioni CHANGE 2009 RECENSIONE
  • Silvana Quadrino, Le relazioni difficili; 4.13 Il counselling in medicina:

 In La comunicazione della salute, a cura di Fondazione Zoè, Raffaello Cortina editore, 2009

  • Silvana Quadrino, La materia di cui sono fatti i colloqui di counselling, in Giorgio Rezzonico Christine Meier Il counselling cognitivo-relazionale, Franco Angeli 2010
  • Giorgio Bert, Mauro Doglio , Silvana Quadrino , Le parole del counselling sistemico Edizioni CHANGE 2011
  • Giorgio Bert, Andrea Gardini, Silvana Quadrino, Slow Medicine, Sperling e Kupfer 2013
  • Silvana Quadrino, Ascolti, dottore: una guida per comunicare meglio con il vostro medico, Edizioni Change 2015 - RECENSIONE 
  • SilvanaQuadrino: Il counselling nell’intervento di cura con i genitori e con i bambini, Edizioni Change 2014 - 
    edizione elettronica FAD 
  • Silvana Quadrino Introduzione al counselling sistemico per i professionisti sanitari, Edizioni Change 2015 - edizione elettronica FAD
  • Silvana Quadrino, Il professionista sanitario e le competenze di counselling, Edizioni Change 2016 - edizione elettronica FAD
  • In Slow Medicine: le parole della medicina che cambia Il Pensiero Scientifico Editore 2017 ho curato le voci  Cura rispettosa, Conflitto,  Decisioni,  Formazione,  Informazione

Poi ci sono i miei due romanzi, a cui spero sempre di dare qualche fratellino

  • Silvana Quadrino, La torta senza candeline, Feltrinelli 1994, con cui ho vinto il Premio Rapallo Opera Prima per La Donna Scrittrice
  • Silvana Quadrino,Più che una figlia, edizioni e/o 1997 - RECENSIONE

I miei articoli

Nella mia storia di collaborazione a giornali e riviste, mi piace ricordare

  • La collaborazione alla “pagina della psicologa” della rivista non particolarmente scientifica Donna moderna. Erano i primi anni settanta, e quella collaborazione mi ha permesso di arrotondare le entrate della mia allora giovane famiglia e di comperare libri che altrimenti non avrei potuto permettermi.
  • La collaborazione a SE/Scienza esperienza , la rivista fondata da Giovanni Cesareo che ha raccolto l’eredità della rivista Sapere: una eredità fatta di persone, di pensiero libero, di scambio multidisciplinare.
    Ricordo le riunioni di redazione di SE, fra il 1983 e il 1988, fra le esperienze più arricchenti del mio percorso di vita.
  • La collaborazione con Goffredo Fofi per la rivista Linea d’Ombra. Purtroppo non so più trovare gli articoli scritti per una rivista che ho molto amato e con cui sono fiera di avere collaborato

Fra i miei articoli più significativi :  

  • Silvana Quadrino, Il bambino malato, la sua famiglia e il me­dico, in  Medicina Generale, 7/89
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino, Counseling: un metodo di forma­zione , in Medicina Generale 1/92
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino , Il counseling medico, in Federazione Medica 2/92
  • Giorgio Bert, Silvana Quadrino, L'infermiere professionale e il colloquio di counselling, Infermiere In Formazione, 3 / 93
  • Giorgio Bert , Silvana Quadrino Il counselling nelle professioni di aiuto in Animazione Sociale   , Gruppo Abele, n. 2  , febbraio  1996
  • Giorgio Bert , Silvana Quadrino Per una pratica sociale del counselling in Animazione Sociale   , Gruppo Abele, n. 2  , febbraio  1998
  • Silvana Quadrino, La lunga marcia del counselling sanitario, in Manuale di medical humanities a cura di Roberto Bucci, I quaderni di Janus, Zadig editore
  • Counselling in Neonatal Intensive Care Unit (NICU)  C. Fabris, A. Coscia, E. Bertino, M. Prete, L. Occhi, F. Giuliani, S. Quadrino  in Early Human Development 85 (2009) S47–S48
  • Doctors and local media: a synergy for public health information? A controlled trial to evaluate the effects of a multifaceted campaign on antibiotic prescribing, Formoso G, Gagliotti CPan AMoro MLQuadrino S e altri,  BMC Public Health 201111:816 - Link
  • Silvana Quadrino, Dalla rivoluzione all’alleanza competente, Salute internazionale 5 settembre 2013
  • Silvana Quadrino, Il counselling, l’intervento che non cura, In Psicologia di Comunità, 1-2015, Franco Angeli editore
  • S. Quadrino  Se la formazione del counsellor è sistemica, Rivista Assocounseling n 1- 2014
  • Choosing wisely in Allergology: a Slow Medicine approach to the discipline promoted by the Italian Society of Allergy, Asthma and Clinical Immunology (SIAAIC).  Heffler ELandi MQuadrino S Incorvaia C Pizzimenti S Vernero SCrimi NRolla GCanonica GW, Clin Mol Allergy. 2015 Nov 20;13:28. doi: 10.1186/s12948-015-0034-8. eCollection 2015

In La parola e la cura – monografia semestrale delle Edizioni CHANGE 

  • In Il rischio di parlare di rischio, Primavera 2004
    Professionisti sull’orlo di una crisi di nervi: quando e a cosa serve il counselling indiretto.
  • In Vecchi,tempo,parole, Autunno 2004
    Insegnare il counselling: un compito impossibile?
  • In O il piacere o la vita, Primavera 2005
    Piaceri obbligatori
    I ricchi, i poveri, i ladri: piccoli piaceri rubati
    Carlo Petrini, Silvana Quadrino, Giorgio Bert: Piacere, sacrifici, complessità
  • In L’età della crescita,Autunno 2005
      Boscolo, S. Quadrino: Alla ricerca dei genitori competenti
  • In Il vero, il falso, il forse Primavera 2006
    Il counsellor e la ricerca della verità
    Vivere con un bugiardo
    (racconto)
  • In La condizione fragile, Autunno 2006
    Editoriale: Non è una moda
    Reti o matasse?
    Orsola che lasciò il cuore in Piazza Bengasi (racconto)
  • Narrazioni, storie, parole, Primavera 2007,
    Controstoria di un dolore (racconto)
  • Il peso della cura,Autunno 2007 
    Editoriale L’altra faccia della luna
    Silvana Quadrino, Maria Emilia Seira: Il nostro bimbo era triste
    L’amore secondo Lucia (racconto)
  • In Lo straniero, Primavera 2008
    Quelli che rianimano le rondini
    Non ho (racconto)
    Se le parole lasciano tracce ( la cartella delle comunicazioni)
  • In Il dubbio: ricerca o rinuncia? Autunno 2008
    I dubbi del counselor
    Ci vorrebbe un’amica  (racconto)
  • In Apprendere la morte, Primavera 2009
    Editoriale: La parola morte esiste
    Bugie  (racconto)
  • In Intorno alla nascita, Autunno 2009
    Editoriale Cose da donne
    Io sottoscritta, nel pieno possesso delle mie facoltà…
    Quadrino, T. Todros – Ripensare il percorso di nascita
  • In Il genere, Primavera 2010
    Modelli
  • In Memoria, ricordo,racconto, Primavera 2011
    Quella volta che…
  • In Slow Medicine, Autunno 2011
    Il paziente competente
  • In Fidarsi affidarsi, Primavera 2012
    Metalogo sulla fiducia
  • In Il counselling: Conversazione,narrazione,scoperta Autunno 2012
    C’è qualcosa di nuovo
     Counsellor pride, ovvero: il coraggio della differenza
  • In La crisi del welfare,Autunno 2013
    Chiedere,pretendere,elemosinare

In Janus, Medicina,Cultura,Culture 

Verso un’ecologia sulla comunicazione della salute
In Informazione comunicazione incontro, n 4 2001

Il bambino e i suoi genitori: un incontro senza esperti, Michele Gangemi, Silvana Quadrino
In Informazione comunicazione incontro, n 4 2001

Cure materne: per sangue o per mestiere,
iI Se la cura è di genere femminile n.6 2002  

Posso o devo? La donna tra benessere e dover essere
Janus n. 7 2002

Quale credito al sistema dei crediti Ecm? 
in  Il futuro del presente  n 13 2004 

Non sono in grado di risponderle» : Medico e paziente di fronte all’incertezza
In  Errori, pentimenti, riparazioni  n.14 2004

Il professionista sanitario e la comunicazione: storia di un amore difficile
in Le professioni non mediche: figlie di un dio minore? N. 23 (2006)

Dove corre la medicina?
In Janus on line, ottobre 2011 pagg. 34-38 - Link

In “Riflessioni sistemiche”, rivista AIEMS  - Link

Giorgio Bert e Silvana Quadrino - Resuscitare il vecchio prozio, ovvero: una relazione aconflittuale fra medico e paziente è ancora possibile, in Approcci sistemici alle dimensioni del conflitto n.4, anno 2011

Andrea Gardini e Silvana Quadrino – Slow Medicine: verso un’ecologia della cura, in I processi nell’approccio sistemico, n.5 anno 2011

Silvana Quadrino – Bombe, ingranaggi, sassolini e reti: Slow Medicine e gli aspetti sistemici di un progetto di cambiamento, in  Le dimensioni della cura n.7 anno 2012

Giorgio Bert e Silvana Quadrino -  Costruire o coltivare la salute? La prevenzione secondo Slow Medicine, in La salute e la sua genesi, n.15 anno 2016

In Area Pediatrica 

  • Quadrino S, Gangemi M. I messaggi che ottimizzano le cure. 2002;4:53-8.
  • Il counselling come risorsa nella patologia grave 1 Anno 6 - Gennaio 2005
  • Il neonato che non cresce e la mamma non buona abbastanza  4 Anno 7 - Aprile 2006
  • Bambino grasso, genitore offeso . n.7 Anno 7 - Settembre 2006
  • Mamme che non ci piacciono troppo 10 Anno 7 - Novembre 2006
  • Dottore, mi dica, che cosa devo decidere? Il pediatra nel percorso decisionale della famiglia N. 5 Anno 8 - Maggio 2007
  • Bambini irragionevoli e genitori esasperati 7 Anno 8 - Settembre 2007

 


 

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